Riscatto degli impianti di illuminazione pubblica (nuovo codice degli appalti e concessioni) 2


Tramite un Comunicato del Presidente, l’ANAC si è espressa recentemente in merito al nuovo codice degli appalti e concessioni (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50) per l’affidamento del “servizio luce” e dei servizi connessi per le pubbliche amministrazioni, compreso l’efficientamento e l’adeguamento degli impianti di illuminazione pubblica.

Studio Torelli

Riscatto impianti illuminazione pubblica

In particolare si fa presente che, nonostante l’orientamento espresso sulla questione dall’Autorità con la Delibera n. 110 del 19 dicembre 2012, diverse Amministrazioni comunali hanno proceduto, ovvero stanno procedendo, all’affidamento ad Enel Sole S.r.l. del servizio di efficientamento e adeguamento normativo degli impianti di pubblica illuminazione ai sensi dell’art. 57, comma 2, lett. b) del d.lgs. 163/06 (odierno art. 63, comma 2, lett. b) del d.lgs. 50/2016), nell’ambito di accordi bonari volti al riscatto degli impianti di proprietà della stessa Enel Sole S.r.l.

Inoltre, si segnala un ampio ricorso, da parte dei Comuni, alla procedura di Project Financing per l’affidamento del servizio predetto spesso non conforme alla disciplina in materia.

Come rilevato nel corso di un’indagine conoscitiva, Enel Sole S.r.l. gestisce, mediante proroghe di fatto, il servizio di pubblica illuminazione in molti Enti locali, per le difficoltà delle Amministrazioni comunali a gestire l’acquisizione degli impianti, che risultano in buona parte ancora di proprietà della stessa Enel Sole.

Sul punto necessita ribadire, così come già espresso con la deliberazione dell’Autorità n. 110 citata, che “Tali procedure negoziate senza bando, [nella vigenza del d.lgs. 163/06 così come nel nuovo codice degli appalti e concessioni D.lgs. 50/2016] assumono carattere eccezionale e sono ammesse nei soli casi tassativamente previsti dalle vigenti disposizioni legislative in materia; […]” e che permane “l’obbligo in generale di porre in gara la gestione del servizio di pubblica illuminazione alla cessazione della Convenzione”.

Le circostanze che Enel Sole S.r.l. sia proprietaria di parte degli impianti e che si configuri un potenziale risparmio economico nell’adesione alle proposte della stessa Enel Sole con cessione degli impianti previo ammodernamento e adeguamento degli stessi e per l’assenza di spese a carico del Comune per onorari legali, perizie, dismissione degli impianti, progettazione e direzione lavori da affidare all’esterno, non possono giustificare tale modalità di affidamento diretto del servizio.

Pertanto, sono illegittimi sia gli affidamenti diretti in seno alle procedure di riscatto degli impianti di pubblica illuminazione, sia le proroghe tacite e/o i rinnovi degli affidamenti in corso.

In conclusione, per le gestioni in essere occorre che le Amministrazioni comunali procedano all’affidamento del servizio di pubblica illuminazione mediante procedure ad evidenza pubblica, previa determinazione del valore degli impianti e acquisizione del titolo di proprietà in capo alle rispettive Amministrazioni mediante riscatto degli impianti di pubblica illuminazione (disciplinata, ad oggi, dagli artt. 1, 24 e 25 del R.D. 2578/1925 e dagli artt. 8 e segg. del D.P.R. 902/1986); ciò anche al fine di scongiurare il mantenimento di posizioni di mercato anticoncorrenziali che potrebbero discendere dall’impiego, nel servizio di ammodernamento, di apparecchiature brevettate (i.e. “Archilede”) che possono successivamente incidere sulle gare di manutenzione degli stessi impianti.

Le norme in questione rispondono all’obiettivo di promuovere l’accesso alle reti indipendentemente dalla proprietà della stessa.

Grazie ai numerosi anni di esperienza e profonda conoscenza dell’argomento, lo “Studio elettrotecnico Per.Ind. Torelli s.s.” sarà in grado di consigliare e dare supporto a tutte le amministrazioni che intendano avanzare con le procedure di riscatto degli impianti di illuminazione pubblica, nonché redarre perizie, fornire consulenza e documentazioni per la dismissione degli impianti, eseguire progettazione e direzione lavori opere di adeguamento ed efficientamento impianti e molto altro.

 

Per qualsiasi esigenza non esitate a contattare lo “Studio elettrotecnico Per.Ind. Torelli s.s.”

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2 commenti su “Riscatto degli impianti di illuminazione pubblica (nuovo codice degli appalti e concessioni)

  • alberto casadio

    Ottimo articolo.
    Un quesito se possibile ( sono un amministratore comunale di un Comune lombardo in provincia di Como).
    Il riscatto pali/corpi illuminanti prima di intraprendere qualsiasi intervento di sostituzione dei corpi illuminanti ( da mercurio a led) è indispensabile ? E’ possibile che il gestore attualmente in essere effettui l’intervento direttamente ed in autonomia in forza del contratto di manutenzione stesso vigente oltretutto senza spese per il Comune rinviando così ad epoca successiva la tematica del riscatto ( fra qualche anno) ed usufruendo nel mentre di vantaggi da abbattimento costi energetici e maggior sicurezza ( da mercurio a led)?
    Ringrazio per una risposta se possibile

    • Alessandro Torelli L'autore dell'articolo

      La procedura di riscatto prevede la definizione del valore residuo in funzione di vari fattori tra cui la vetustà degli impianti e dei suoi componenti. Nel caso di impianto vetusto il valore sarà prossimo a 0, ma nel caso di impianto efficientato questo valore aumenta, quindi, quando procederete con le operazioni di riscatto il valore residuo sarà più elevato.
      Inoltre dovete verificare se varia il costo di manutenzione essendo definito in funzione del tipo di sorgente luminosa.
      Attenzione infine a considerare “efficientati ed adeguati” gli impianti in cui si è solo sostituito l’apparecchio illuminante in quanto esistono normative che prevedono, anche in caso di sostituzione degli apparecchi, il rispetto di valori illuminotecnici in funzione della analisi dei rischi delle strade.
      Essendo un argomento piuttosto complesso sarebbe opportuno discuterne più approfonditamente.